“Ho avuto anni fa una cattiva esperienza di trapianto di capelli in un centro tricologica di Milano. Oggi mi vergogno molto a mostrarmi a capo scoperto, perché si vedono i graft degli impianti, e la mia testa sembra quella di un pupazzo! Che cosa è possibile fare?”
Quello che lei descrive è il tipico “effetto bambola”, in cui sono visibili le piccole tessere cutanee che sono state trapiantate. I capelli sono disposti a ciuffetti sul capo, con un antiestetico risultato artificiale.
La tecnica di trapianto capelli Micro FUE è particolarmente indicata per correggere l’inestetico risultato “effetto bambola”. Ciò perché con tale tecnica si lavorano unità follicolari dal diametro di 0.7 millimetri e quindi possono essere impiantate sapientemente tra le isole del precedente intervento in maniera tale da rompere l’effetto bambola. In pratica si prelevano le unità follicolari dalla zona donatrice con tecnica sezionale per non ridurre ulteriormente il patrimonio follicolare di questa area che certamente con il prelievo delle isole risulta piena di cicatrici. Poi si creano una serie di canali con un bisturi allo zaffiro attorno alle isole nella zona ricevente. In tali canali si procedere poi all’impianto delle unità follicolari precedentemente espiantate.
Il trapianto capelli meglio farlo una volta ma bene
La tecnica del trapianto ad isole era accettabile circa 20 anni fa ma successivamente è da ritenersi obsoleta e quindi chi dovesse eseguire tale intervento produrrebbe un danno al paziente. E’ sempre meglio informarsi bene sul chirurgo che propone l’intervento, vedere alcune foto prima dopo di casi analoghi al proprio e leggere opinioni di pazienti che hanno già fatto l’intervento.
Gli interventi chirurgici di solito producono risultati definitivi e conseguentemente è fortemente auspicabile che tali risultati siano adeguati alle aspettative del paziente. Ripetere una chirurgia non è mai senza conseguenze. Grazie comunque alla micro chirurgia follicolare oggi è possibile correggere calvizie e diradamenti efficacemente.